AREA SERVIZI: Assemblea SLC CGIL precari Poste Italiane presso Camera del Lavoro di BARI (Foto)

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Il 13 Luglio nella sede della CdLM della CGIL di Bari si è svolto un incontro tra la SLC-CGIL e i lavoratori precari di Poste italiane,una nutrita delegazione di giovani lavoratori a tempo determinato di portalettere e addetti allo smistamento del CMP di Bari. All’incontro erano presenti il segretario generale della Slc-Cgil di Bari Vito Battista e il segretario nazionale area servizi della Slc-Cgil Nicola Di Ceglie. Dopo un frizzante dibattito con numerosi interventi dei lavoratori che cercavano di comprendere gli sviluppi occupazionali per la categoria dei CTD, sia Vito Battista che Nicola Di Ceglie hanno voluto rappresentare la complessità della vicenda occupazionale che non deve essere scissa dalle legittime aspettative dei parttime, dei lavoratori delle agenzie di recapito e dei lavoratori che da anni vedono negato il loro diritto a tornare a casa dopo anni di lavoro fuori regione e che vedevano i posti in regione occupati dai CTD. Nicola Di Ceglie ha portato a conoscenza dell’assemblea l’incontro che ci sarà in azienda il giorno 19 e che potrebbe avere uno storico risultato, ovvero il riconoscimento alla partecipazione al Pdr per i lavoratori CTD. Tra i temi trattati uno dei più sentiti è stato quello della esigibilità dei diritti da parte dei lavoratori CTD, molto spesso costretti ad un silenzio assordante circa la propria situazione lavorativa di assoluto ricatto generato nei centri di recapito. Sono schiavi del giudizio che ad ogni fine contratto viene stilato dai responsabili. Malattie che si trasformano sempre in ferie, infortuni che compromettono il prosieguo in azienda nonostante un comportamento sempre esemplare da parte dei lavoratori e delle lavoratrici fino al momento dell’evento infortunistico.
È stato infine creato il coordinamento dei lavoratori precari che agirà da fulcro delle informazioni tra gli stessi. I lavoratori precari potranno uscire dal giogo del ricatto occupazionale soltanto prendendo coscienza che è il momento di condurre una battaglia complessiva su tutte le forme di precariato di vita in azienda senza pensare di potercela fare da soli magari illudendosi di poter ottenere da qualche incantatore di serpenti una scorciatoia personale.

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