EMITTENZA: La SLC CGIL Bari unitamente ai suoi RSU apre vertenza con sede Rai di Bari.

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Premessa

L’impatto sul lavoro delle nuove tecnologie è un argomento molto attuale, lo sviluppo e l’applicazione di nuovi sistemi produttivi nel contesto lavorativo è talmente rapido che lascia enormi varchi nella regolamentazione contrattuale, ancor più se i CCNL non vengono rinnovati puntualmente a scadenza.
In mancanza di una disciplina contrattuale, l’interpretazione sull’utilizzo delle nuove tecnologie è lasciata al libero arbitrio e spesso viene attuata unilateralmente. L’argomento che trattiamo rientra in questa casistica e riguarda la Rai SpA Radiotelevisione italiana.

Aspetti generali

Prima di addentrarci nella problematica vertenziale, è opportuno dare una informazione sommaria per rendere più fruibile a chi legge l’argomento.
In uno scenario europeo, nell’ambito degli investimenti tecnologici e produttivi l’Azienda è in ritardo rispetto ad altre tv concessionarie di servizio pubblico, da poco le Sedi Regionali sono state digitalizzate e si attende il completo passaggio all’HD con l’acquisto delle ultime apparecchiature. Questa trasformazione ha permesso una maggiore semplificazione dei processi produttivi ed il software ha reso possibile anche una maggiore fruibilità nella catena produttiva, consentendo con gli accessi alla rete da parte dei giornalisti, interventi nelle fasi di lavoro e la possibilità di accedere e addirittura procedere alle lavorazioni quali montaggio dei servizi televisivi. Queste mansioni sono attualmente e contrattualmente pianificate nelle figure professionali non giornalistiche.
Quindi i nuovi sistemi digitali aprono quelle frontiere in cui sono canalizzati i contratti, le professioni e specifiche figure professionali, ad esempio quella del montatore dei servizi giornalistici, che nelle Sedi Regionali sono svolte, come da declaratoria contrattuale, dal Tecnico di produzione. E’ come se una parte di forza lavoro stesse fagocitando una porzione di contratto di altri lavoratori. Questa non è altro che una riproposizione di quanto già accaduto per la carta stampata con la vertenza dei poligrafici.
In questo clima di forte incertezza politica e sociale, caratterizzato da una fase economica stagnante, per i lavoratori delle Sedi Regionali gli emendamenti presentati dalla Commissione di Vigilanza Rai al Parlamento, destano ulteriore preoccupazione poiché gli indirizzi politici assumono un orientamento che porta al ridimensionamento della realtà produttive locali e una trasformazione in semplici presidi redazionali. In questo clima di apprensione, con un contratto scaduto da oltre 40 mesi, i lavoratori della Sede Pugliese affrontano una vertenza che ha la sua radice proprio nella deregulation contrattuale sulle nuove tecnologie.

Cos’è lo zainetto?

La Rai ha acquistato un certo numero di apparecchi ultraleggeri mobili per consentire i collegamenti in esterna che per semplicità ed in considerazione della maneggevolezza, sono denominati “zainetti”. Questi apparecchi di dimensioni ridotte, permettono con un microfono , una telecamera e una o più cuffie di poter effettuare dirette in movimento e riversamenti di servizi televisivi. Lo zainetto grazie a questo piccolo equipaggiamento, trasmette con un modem e schede telefoniche di cui è dotato utilizzando la rete telefonica 4G, il segnale opportunamente codificato viene ricevuto da altri apparati che provvedono alla decodifica e alla immissione nei circuiti Rai per la trasmissione TV.

Vertenza

Come già evidenziato, la mancanza di una regolamentazione contrattuale sull’utilizzo di questa apparecchiatura (esiste solo un verbale di accordo che fa data al 23 dicembre 2014 siglato da una parte delle OOSS firmatarie di contratto operai, quadri, impiegati Rai) ha dato origine ad una vertenza per la Sede Regionale Rai della Puglia, da quando un T.C.O. (TeleCineOperatore con contratto giornalistico) ha cominciato ad adoperare lo zainetto per collegamenti in diretta con la TGR Puglia.
Chiunque può facilmente desumere che lo zainetto viene utilizzato come apparato di trasmissione e la figura professionale che per declaratoria contrattuale impiega apparati di trasmissione è: il Tecnico della Produzione inquadrato nel contratto Operai , Quadri, Impiegati. Eppure per L’azienda un T.C.O. , giornalista per immagini (alias Reporter) che utilizza la telecamera esclusivamente per servizi News, in autonomia può usare questo tipo di apparecchiatura per le trasmissioni senza ausilio di un tecnico. Anzi, paradossalmente , l’accordo del 23 dicembre 2014 prevede che il tecnico possa utilizzare sia la telecamera che lo zainetto con alcune limitazioni concernenti le uscite, l’Azienda in realtà unilateralmente interpreta la disponibilità volontaria del T.C.O. senza limitazione alcuna.
L’art 25 del contratto giornalistico integrativo Rai nel paragrafo concernente la figura professionale del T.C.O. cita quanto segue:

Art. 25

(Telecineoperatori)
I telecineoperatori che ne facciano richiesta potranno utilizzare le tecnologie digitali e, nello specifico, un kit con telecamera da collegare a “laptop”, in grado di elaborare e trasmettere via satellite e via internet. Ciò potrà avvenire dopo un periodo di formazione dei telecineope-ratori sulle nuove tecnologie, fermo restando che le mansioni accessorie derivanti dall’impiego delle stesse non incideranno sulla natura dell’attività giornalistica.
Dette mansioni potranno essere svolte esclusivamente in situazioni oggettive di difficoltà e, comunque, in assenza di personale tecnico, per eventi di durata limitata ovvero, in caso di eventi che si protraggano nel tempo, per il periodo necessario a consentire l’intervento delle altre professionalità.
Fermo restando quanto precede, i telecineoperatori su base volontaria potranno anche svolgere, in aggiunta alle attuali mansioni e previo apposito accertamento attitudinale, attività redazionale.
In questo scenario e con queste premesse si è avviata la vertenza dei lavoratori della Sede Rai di Bari. La Rsu, dopo un’intesa raggiunta ad un tavolo negoziale con il Direttore di Sede , il Caporedattore, e il CDR, ha incassato una regolamentazione interna per l’utilizzo dello zainetto partendo dalla premessa che la Rai è un’Azienda certificata ISO 9001 e pertanto non si può scostare da quei canoni concernenti la sicurezza e la qualità del prodotto. Purtroppo l’applicazione di questo verbale di incontro non ha ancora trovato riscontro, anzi malgrado la disponibilità volontaria all’uso dello zainetto dei Tecnici della Produzione della Sede Pugliese, l’unica utilizzazione è stata quella del TeleCineOperatore .
A seguito di ciò, come prima azione sindacale, la RSU ha chiesto un incontro con la Direzione ma questo non ha modificato l’andamento della situazione. Si quindi aggiunta una diffida da parte di tutte le segreterie territoriali, nonché da parte della RSU la procedura di raffreddamento allo sciopero prevista per legge per i servizi pubblici essenziali. Esperita la prima fase , la procedura ha dato esito negativo. Alla diffida inviata dalle segreterie territoriali si è aggiunta quella delle OO.S.S. nazionali firmatarie di contratto (ad esclusione della Fistel /Cisl). Per il momento il quadro sembra immutato. Intanto il giorno 8 giugno p.v. è previsto uno sciopero generale indetto da tutti i Sindacati firmatari di contratto (non aderisce la Fistel/Cisl) a cui si partecipa anche l’Usigrai (il sindacato dei giornalisti Rai) per il mancato rinnovo contrattuale e per evidenziare una situazione conflittuale che coinvolge i vertici Rai e che impedisce di fatto qualsiasi progresso nelle relazioni industriali. Intanto la RSU segnala che nella giornata del 22 maggio, sono stati utilizzati ben due appalti con zainetto precisamente da Lecce / Porto Cesareo e Taranto per sbarchi immigrati. Incomprensibile questa scelta, dal momento che lo zainetto acquistato dall’Azienda per Bari è fermo in Produzione.

Sebastiano Abbrescia, RSU della Rai Sede Regionale per la Puglia componente del direttivo provinciale Slc.

Alla luce di quanto sopra la SLC CGIL BARI diffida la sede regionale RAI Spa Radiotelevisione italiana nel proseguire questa politica di attacco e destabilizzazione dei diritti dei Lavoratori previsti da Contratto. Tuttavia si invita la dirigenza ad un ad aprire un tavolo con le OO.SS. con oggetto la concertazione del contratto scaduto da oltre 40 mesi e la discussione volta ad un accordo sindacale relativamente all’utilizzo degli strumenti ultra-leggeri e nello specifico dello strumento di lavoro definito “zainetto”.
In virtù di quanto diffidato dalla SLC CGIL BARI e per completezza della presente, ricordiamo il giorno 8 giugno p.v.  è previsto uno sciopero generale indetto da tutti i Sindacati firmatari di contratto (non aderisce la Fistel/Cisl) a cui si partecipa anche l’Usigrai (il sindacato dei giornalisti Rai)  per il mancato rinnovo contrattuale e per evidenziare una situazione conflittuale che coinvolge i vertici Rai e che impedisce di fatto qualsiasi progresso nelle relazioni industriali.
Conclude il Segretario Generale SLC CGIL BARI Vito Battista: “La fase di confusione che sta attraversando la RAI, anche a causa  alle indebite e poco chiare ingerenze della politica, rischiano come al solito di avere ricadute molto negative sui lavoratori e sui loro diritti. Da tempo chiediamo il rinnovo di un contratto scaduto da ormai più di due anni che oltre a rivedere gli aspetti economici preveda una rivisitazione dei modelli organizzativi e produttivi che rispetti le professionalità e garantisca il perimetro e la tenuta occupazionale all’interno di questa grande azienda pubblica, che oltretutto svolge un servizio di capitale importanza per la democrazia stessa del nostro Paese , quale quello dell’informazione. Un diritto costituzionalmente garantito, fino a prova del contrario. Se la strada intrapresa dai vertici RAI, oltretutto  preda di giochi e appetiti politici sconosciuti in altri paesi europei, è quella di farla pagare ai lavoratori e con loro  ai cittadini, noi non lo permetteremo e porremo in campo tutta la nostra forza per evitare danni ai lavoratori, al diritto all’informazione e lo sfascio di un’altra  grande azienda pubblica come la RAI.”

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